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Chi era il Palladio? Andrea di Pietro della Gondola, detto il Palladio, nasce a Padova nel 1508. Tra il 1535 e il 1538 avviene la grande svolta: conosce Giangiorgio Trissino che si occupa personalmente della sua formazione e lo porta a Roma. Qui incontra Michelangelo, Sebastiano Serlio, Giulio Romano e Bramante e viene a contatto con le grandi opere architettoniche dell’epoca.

Perchè viene ricordato? Soprattutto per avere realizzato le ville palladiane, dimore in stile veneto che Palladio realizzò su commissione per le famiglie aristocratiche ed alto borghesi. Con lui il concetto di villa si trasforma radicalmente: da luogo di villeggiatura e di riposo a vero e proprio complesso produttivo fatto di campi coltivati, stalle e vigneti. Insomma, una reggia!

Se vuoi fare questo tour, ti consiglio di iniziare da Villa Almerico Capra, detta la Rotonda, autentico capolavoro dell’arte palladiana.

Ville del Palladio: Americo Capra, detta “la Rotonda”

I lavori per erigere Villa Almerico Capra, detta la Rotonda, iniziano intorno al 1570 su commissione del Cardinale Paolo Almerico.

Palladio, esaudendo i desideri del Cardinale, erige una sorta di “villa-tempio” che abbia “funzioni di rappresentanza”, ma che allo stesso tempo sia il luogo perfetto in cui ritirarsi a meditare e studiare.

La caratteristica principale della villa consiste nella cupola, che contribuisce a darle l’epiteto di “Rotonda”. La cupola si ispira al Pantheon romano e in origine pare che anch’essa dovesse essere aperta da un oculo, ma alla fine fu realizzata schiacciata e chiusa.

Al suo interno potrai ammirare gli ambienti di servizio ed il piano nobile con il salone circolare, con incantevoli pareti affrescate di Dorigny e sculture di Albanese e del Vittoria. Merita un giro finale il parco d’impostazione romantica, da cui si gode una fantastica vista sulla campagna circostante.

Ville del Palladio: Villa Trissino

Un’altra villa che non puoi perderti è la villa di Giangiorgio Trissino, scopritore del Palladio. Per avere un’idea del progetto originario di Villa Trissino è interessante leggere la tavola de “I Quattro Libri dell’Architettura”, dove Palladio parla di una struttura imponente, articolata su più livelli, ispirata agli schemi delle acropoli greche.

Il progetto palladiano prevedeva un edificio padronale, composto da una sala rotonda centrale, coperta da un’alta cupola e circondata da stanze.

Del grandioso progetto restano la bella torre colombara, quattro campate della barchessa con colonnato tuscanico e una seconda barchessa simmetrica. Fuori, c’è un magnifico giardino all’italiana racchiuso da un muro di cinta dove potrai trovare ristoro e osservare la natura.

Spero di averti dato qualche spunto interessante! E se hai consigli, suggerimenti o impressioni da comunicarmi, sarò lieta di risponderti nei commenti!