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Cosa bere a Venezia oltre allo spritz?

Quando si parla di cocktail a Venezia, la prima cosa che ci viene in mente è senza dubbio lo spritz: l’ormai conosciutissimo aperitivo a base di vino bianco, spesso prosecco, un bitter amaricante e selz, che in realtà è stato riconosciuto ufficialmente dall’IBA solo nel recente 2011.

Ma lo spritz non è l’unico cocktail che puoi trovare tra le calli e i sestieri veneziani: scopriamo insieme la Venezia da bere, fra tradizioni “old-fashioned” e nuove sperimentazioni moderne.

 

Spritz Aperol Venezia da bere

I cocktail vecchio stile per gli amanti della tradizione

Il cocktail veneziano per eccellenza è lo “storico” Bellini. Se desiderate berlo proprio là dove è stato concepito, non potete mancare l’Harry’s Bar.

Fondato vicino a Piazza San Marco da Giuseppe Cipriani nel 1931, è un luogo iconico della città e nel 1948 ha dato i natali a questo drink vellutato dal profumo di pesca, ispirato dalle tavolozze del pittore Bellini.

Nato invece dal restauro dell’ottocentesco Caffè dei Frari, di cui rimangono al pianterreno i dipinti originali.

Il Mercante si ispira alla storia di Venezia, ai commerci con l’Oriente e ai viaggi per mare.

Gli abbinamenti, principalmente a base di rum e whiskey, sono ricchi di sapori esotici, spezie e combinazioni di frutta e verdura.

Infine è al Baglioni, uno degli hotel più importanti della città, che la miscelazione prende decisamente le pieghe della vecchia scuola. Qui il capo-barman serve un Manhattan che ha il sapore di New York e, con la giacca d’ordinanza, offre un servizio vecchio stile di alto livello, preparando alla perfezione tutti i cocktail classici.

Bellini Venezia da bere
bloody mary venezia da bere

I cocktail sperimentali per chi osa di più

Se invece siete alla ricerca di sapori e profumi nuovi, lasciatevi ispirare dai molti locali che hanno tra le loro proposte miscelazioni inusuali e sperimentali.

Il Gran Caffè Quadri per esempio, oltre ai classici “cicchetti” veneziani rivisitati in chiave gourmet, offre interessanti Signature cocktail. Al bancone potrete trovare undici nuove proposte che reinterpretano il Martini, come il Dirty Black Truffle Martini con tartufo nero e il J Martini con zafferano, polvere di liquirizia e foglia d’oro. Una proposta sfiziosa che si arricchisce anche di otto diverse tipologie di Spritz, in onore della città, tra cui l’Alajmo con Barbaresco chinato e quello dedicato a Philippe Starck, con Campari, Franciacorta, angostura e lime.

E infine, non si può non citare il St.Regis. La particolarità di questa catena di hotel è che ogni Bloody Mary di ogni St. Regis del mondo ha delle particolarità del posto in cui ci si trova. La speciale versione veneziana di questo cocktail si chiama “Santa Maria” in onore proprio della chiesa di Santa Maria che sta di fronte l’hotel. Contiene l’uva, il simbolo del Veneto in forma di grappa e di verjus, il succo di pomodoro e la vodka con il rafano, che si trova spesso nei Bloody Mary, ma che è anche un ingrediente tipico veneto.