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Caorle, a circa 70 km a nord est di Venezia, è un antico borgo di pescatori in cui il tempo sembra essersi fermato e rievocato sotto forma di signore che riparano a mano le reti dei pescatori, proteggendosi dal sole grazie alle tende delle porte di casa.

Caorle, con le vicine Brussa, San Giorgio di Livenza e le località limitrofe (Ottava Presa, Marango, San Gaetano, Cà Corniani, Cà Cottoni, Castello di Brussa, Porto Santa Margherita e Duna Verde) dona circa 18 km di arenili per una vacanza all’insegna del relax, spiagge, sole e mare.

Per gli sportivi, l’intera lunghezza della spiaggia è costeggiata da un fantastico lungomare in cui poter fare jogging, pattinare e andare in bicicletta.

Con un grande numero di strutture alberghiere, villaggi turistici, case vacanza e campeggi, la cittadina è in grado di ospitare moltissimi turisti italiani e stranieri. Inoltre Caorle è particolarmente comoda da raggiungere perchè è servita da una rete di trasporti molto efficiente.

 Storia di Caorle

Caorle non è “solo” mare e spiagge, ma rappresenta un vero e proprio viaggio nella storia.
Anche se le prime fonti risalgono al 238 a.C., la storia di Caorle, testimoniata dal ritrovamento di un villaggio preistorico e di relativi reperti nell’immediato entroterra (frazione di San Gaetano), comincia nella tarda età del bronzo (XVII-VI secolo a.C.).
Secondo le citazioni di Plinio il Vecchio, Caorle in età romana possedeva il più importante porto dell’Alto Adriatico.
Inoltre, in seguito alle invasioni barbariche di Goti, Tartari e Unni e la caduta dell’Impero Romano, Caorle assume sempre maggior importanza diventando sede di notevoli scambi commerciali marittimi e fluviali e contribuendo in modo significativo alla fondazione di Venezia.

Il periodo d’oro di Caorle termina a causa di diverse incursioni, fra cui quelle friulane e genovesi, dal XII al XV secolo; la successiva parziale ripresa subisce un duro colpo nel XVIII secolo a causa delle dominazioni francese e austriaca.
Dalla metà del XIX alla metà del XX secolo, Caorle viene ripopolata grazie all’aumento dell’importanza dell’agricoltura e in seguito alle due Guerre Mondiali, ricomincia un’ulteriore rinascita legata anche alla diffusione del turismo balneare grazie alla bellezza del territorio e al carattere cordiale e ospitale dei caorlotti.
Anche Ernest Hemingway, affascinato dallo storico borgo di pescatori, viene ispirato per la stesura del suo romanzo “Di là dal fiume e tra gli alberi“.

A spasso nella storia

Passeggiando per Caorle è possibile accorgersi come in ogni angolo della cittadina si respiri storia: il centro storico, il Duomo con il campanile e il Santuario della Madonna dell’Angelo ne sono gli esempi più lampanti.
Il centro storico, cuore della vita cittadina, è caratterizzato da molteplici piazze e da strette viuzze pavimentate con i tipici cubetti di porfido. La via centrale Rio Terrà (letteralmente “canale interrato”) e Calle Lunga permettono ai visitatori e ai locali di passeggiare tra le vetrine dei negozi, gustando un gelato o brindando con un ottimo aperitivo.
Le case del centro, molto simili a quelle di Venezia, sono storicamente di colori vivaci allo scopo di essere avvistate dai pescatori che tornavano a casa.

Il Duomo di Caorle, dedicato a Santo Stefano Protomartire e risalente all’XI secolo, è il simbolo della città. Il suo stile è romanico basilicale formato da tre navate e tre absidi e sorge sulle rovine di una Basilica paleocristiana preesistente. Al suo interno, vicino all’arco trionfale, pende un grande Crocifisso ligneo del XV secolo. Il Duomo ospita opere meravigliose come la Pala d’oro, una particolare Pietà in legno dorato e L’Ultima Cena attribuita a Gregorio Lazzarini.
Inoltre, il museo parrocchiale annesso custodisce tavole raffiguranti gli apostoli e una Croce Capitolare del XIV secolo, arredi sacri e reliquie tra cui il reliquiario del cranio di Santo Stefano Protomartire e il Reliquiario del preziosissimo sangue, che secondo la tradizione, contiene della terra sulla quale camminò Gesù sanguinante.
Il campanile del Duomo, conosciuto in tutto il mondo, è di forma cilindrica con cuspide conica.

Il Santuario della Madonna dell’Angelo, ricostruita su una chiesa preesistente, sorge su un suggestivo promontorio ed è meta di pellegrini devoti. La leggenda vuole che alcuni pescatori usciti in mare videro all’orizzonte una luce emanata da una statua lignea della Madonna col Bambino che, nonostante il basamento di marmo, galleggiava in acqua. I pescatori trasportarono a riva la statua con l’intenzione di sistemarla all’interno del Duomo: non riuscirono però a spostarla. Il Vescovo assegnò il compito ad alcuni bambini che, con la loro purezza e innocenza, riuscirono nell’impresa di portare la statua della Madonna fino al Duomo. Il giorno successivo la statua scomparve e la ritrovarono in una piccola chiesa in riva al mare.
Da allora la statua della Madonna col Bambino rimase in quella chiesa che fu rinominata Santuario della Madonna dell’Angelo. Ogni cinque anni si festeggia la Madonna addobbando la città e le frazioni circostanti con bandierine, nastri, fiocchi e decorazioni e portando la statua in processione via mare.
All’interno del Santuario, oltre alla meravigliosa statua della Vergine col Bambino, è possibile ammirare anche un rilievo dell’Arcangelo S. Michele dello scultore Andrea dell’Aquila e l’altare maggiore barocco.

Nelle immediate vicinanze si erge un campanile in stile romanico: quello è lo faro di Caorle.